martedì 24 aprile 2007

Carcinoma basocellulare

I tumori basocellularim, detti anche "basaliomi", sono tumori molto comuni, a crescita lenta e metastatizzazione rara. Insorgono prevalentemente in soggetti con pelle chiara, in zone fotoesposte; i due terzi superiori del viso sono in assoluto la zona più colpita. Il rischio è maggiore nei soggetti immunodepressi e nei portatori di difetti genetici della replicazione e della riparazione del DNA.
Clinicamente, il carcinoma basocellulare si manifesta come una papula perlacea, spesso di aspetto iperemico per la presenza di numerosi vasi dilatati (teleangectasie) in sede subepidermica. Alcuni tumori, contenendo melanina, possono simulare un nevo nevocitico o un melanoma; altri possono ulcerarsi ed invadere le strutture ossee sottostanti o i seni facciali (ulcus rodens). Questi tumori insorgono dall’epidermide o dal follicolo pilifero, ma non sulle superfici mucose (il basalioma non si reperta mai a livello delle mucose). Istologicamente le cellule neoplastiche assomigliano a quelle del normale strato basale dell’epidermide. Si riconoscono due modalità di crescita:
- multifocale: la lesione origina dall’epidermide e si estende superficialmente lungo la superficie cutanea
- nodulare: la lesione cresce in profondità, infiltrando il derma, in forma di cordoni o nidi di cellule basaloidi con citoplasma basofilo e nuclei ipercromici, immersi in uno stroma mixoide. Le cellule alla periferia dei nidi neoplastici tendono ad organizzarsi radicalmente in modo che i loro assi longitudinali sono paralleli l’uno all’altro (palizzata)
In età giovanile si può riscontrare la rara "sindrome del nevo basocellulare", una sindrome ad ereditarietà dominante caratterizzata dall’insorgenza di numerosi carcinomi basocellulari, accompagnati da anomalie ossee, nervose, oculari e degli organi riproduttivi. In questi pazienti si riscontra una mutazione dell’oncosoppressore PTC.
La terapia del basalioma è rappresentata dall'exeresi chirurgica o dalla elettrocoagulazione.

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